▣ NANI, ELFI & SALAMANDRE. Ricette mediche, formule magiche e ricette di bellezza nei protocolli notarili del XVI secolo. ⇒ PRIMA PARTE ⇒ SECONDA PARTE Genere: Mostra documentaria Luogo: Mostra online Data: 2011 Sede: Sito Web ASVT Curatori: Claudia Notazio, Angelo Allegrini, Augusto Goletti, Alberto Porretti _______________________ La ricerca condotta sui protocolli notarili dell' Archivio di Orte ha dato alla luce importanti e interessanti ricette con le quali i notai accompagnavano i loro atti. Non deve meravigliare il fatto che dette ricette e formule siano inserite in documenti notarili poiché molto di frequente i notai del tempo utilizzavano i brevi intervalli per annotare notizie su fatti e vicende dell' epoca (nascita di figli, morti di persone illustri, pestilenze etc..) oppure aforismi, poesie o, come nel nostro caso, ricette di erboristeria e di magia. Il notaio, legato alla trasformazione sociale culturale ed economica, nell' epoca dell' affermazione dell' alchimia si deliziava con questa scienza e dedicava i suoi formulari al popolo. La lingua utilizzata in tali documenti è il latino sebbene non molto corretto e costellato di termini volgari e numerose abbreviature. È importante ricordare che, nel periodo al quale si fa riferimento, forte e frequente era la ricerca e la sperimentazione continua di ricette, collegate ad un utilizzo sempre più considerevole di erbe alle quali già dall' Alto Medioevo veniva attribuito un potere magico. In particolare la nostra consultazione ha preso in esame i documenti notarili di Guidantonio di Aloisio, notaio che rogava i suoi atti in Orte nel secolo XVI. In tali protocolli il notaio ci ha tramandato una serie di formule che abbiamo diviso in quattro categorie: rimedi per curare le malattie; ricette di bellezza; formule magiche; miscellanea di ricette di vario genere. È da notare come accanto ad alcune ricette che sono abbastanza credibili, ve ne siano presenti altre che non hanno un riscontro attendibile con la realtà e soprattutto con la scienza. Il lavoro di ricerca della documentazione, la trascrizione delle formule e le informazioni esplicative sono il frutto del lavoro della Dott.ssa Claudia Notazio, a seguito del tirocinio formativo espletato presso l'Archivio di Stato di Viterbo, con la collaborazione dell' Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere. Grazie alla ulteriore collaborazione con il dott. Angelo Allegrini è stata infine resa possibile la presente trasposizione su web con allestimento virtuale sul sito dell'ASVT. |
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▣ I BOMBARDAMENTI DEL 1944 ⇒ PRESENTAZIONE ⇒ MOSTRA Genere: Mostra documentaria Luogo: Mostra online Data: 2017 Sede: Sito Web ASVT Curatore: Angelo Allegrini ______________________ L'apporto di sacrificio e di lacrime di Viterbo e dei viterbesi alla II Guerra Mondiale fu limitato, fino al 1943 e all'occupazione tedesca, alla partecipazione dei singoli giovani in età di leva alle vicende belliche dei vari fronti in Europa ed in Africa. Fu infatti solo successivamente che i bombardamenti e le numerose incursioni aeree sulla città causarono danni proporzionalmente ben più gravi di qualsiasi altra località posta a sud della linea Gotica. Fino ad allora infatti l'unico "inconveniente" di carattere sociale era rappresentato dalla fisiologica ripercussione economica della guerra, con lo squilibrio nel commercio e di conseguenza anche nelle altre attività e categorie, provocata dalle restrizioni dei consumi. Superata velocemente la fase degli entusiasmi per la “Guerra-Lampo” di Hitler e al di là della propaganda di regime che condannava il disfattismo, l'opposizione politica dei viterbesi al fascismo, presente già sin dal 1921 e via via attenuatasi durante il Ventennio per riprendere fiato dopo l'emanazione delle leggi razziali del '38, faceva nuovamente capolino nel pensiero della gente con il dilungarsi della guerra. Nella nostra città le massime misure adottate contro gli ebrei erano state l'allontanamento dai pubblici uffici e il ritiro della tessera del Fascio, fino al dicembre 1943, allorquando, su disposizione centrale, si procedette all'arresto e alla confisca dei beni di tutti gli ebrei residenti in Provincia. Per fortuna molti si erano già resi irreperibili e così nella primavera successiva solamente 26 persone di fede giudaica erano detenute nel carcere di Gradi: di questi 11 vennero deportati nei campi di concentramento nazisti per non tornare mai più. ... (Proseguire la lettura nella pagina di Presentazione) |
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▣ SETTANT'ANNI DEL DIRITTO DI VOTO ALLE DONNE Dal lungo cammino per l'emancipazione alla partecipazione politica (Pubblicazione catalogo mostra in formato .PDF) ⇒ MOSTRA Genere: Mostra documentaria Luogo: Viterbo Sede: Sala conferenze ASVT Date: Dal 13/12/2016 al 31/05/2017 Curatori: Simona Raccuia. Manuela Claudiani Pubblicazione: Catalogo Sponsor: Fondazione CARIVIT _______________________ "La ricerca sulla documentazione che precede il voto parla chiaro: ci dice che il diritto al suffragio universale ottenuto 70 anni fa è stato conquistato da una generazione di giovani donne impegnate in una battaglia unitaria e soprattutto grazie alla generazione che ha contribuito a liberare il Paese dal nazifascismo e dalla guerra, i Gruppi di difesa della donna in Italia furono oltre 70.000, di cui 35.000 hanno svolto azioni di guerra, 16 donne Medaglia d'oro, 500 che svolsero azioni militari e oltre 3000 deportate in Germania. Dunque le donne e le loro organizzazioni erano ben consapevoli e non davano per scontato che senza il loro impegno si potesse ottenere un risultato, soprattutto in Italia, dove per 20 anni il regime fascista le aveva considerate come produttrici di figli destinati a servire la patria in guerra; non è un caso che in Italia il suffragio universale si avrà con la caduta del regime fascista e la liberazione nazionale." (Estratto dall'Intervento di Emila Lotti, dal volume-catalogo della mostra) |
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▣ NEGLI OCCHI LA PENA E IL CORAGGIO (in lavorazione) ⇒ PRESENTAZIONE ⇒ MOSTRA Genere: Mostra documentaria Luogo: Mostra Permanente ASVT Versione on-line Data: Maggio 2019 Sede: Archivio di Stato di Viterbo Curatori: Simonetta Fortini, Scarselletta Giuseppe Ingresso libero ______________________ L’emigrazione, fenomeno sociale quantitativamente molto rilevante per il nostro Paese per un secolo circa, è il tema scelto per l’allestimento di questa mostra permanente: è un tema attuale ma che ha profonde radici nel passato, ha interessato gli italiani dell’800 ed è presente ancora oggi e riguarda tutte le sfere della vita dell’uomo, dagli aspetti più freddi a quelli più coinvolgenti: il fenomeno dell’emigrazione è appunto tutto questo. Durante l’ ‘‘800 l’emigrazione verso i paesi al di là dell’Atlantico fu un fenomeno ampiamente diffuso in tutta Europa e andò ulteriormente intensificandosi nella seconda metà del’800 : a ciò contribuirono sia la crisi che colpì l’economia mondiale sia il continuo aumento demografico che nel giro di circa 50 anni fece crescere la popolazione europea di 150 milioni di abitanti. L’emigrazione italiana conobbe due momenti distinti: una prima ondata proveniente soprattutto dall’Italia Settentrionale e diretta per lo più verso il sud America; una seconda che, partendo dall’Italia del sud, si diresse verso l’America settentrionale. La meta più ambita degli emigranti rimanevano gli Stati Uniti che stavano attraversando un periodo di grande sviluppo, richiedevano grandi quantità di manodopera per le proprie industrie o alla costruzione di ferrovie, raramente trovavano lavoro in agricoltura e tanto meno potevano mettersi in proprio come contadini indipendenti. In Argentina ed in Brasile, invece, gli emigrati italiani riuscivano spesso ad inserirsi in agricoltura, in alcuni casi arrivando a creare aziende indipendenti, di cui diventavano i proprietari... (Proseguire la lettura nella pagina di Presentazione). |
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▣ GIORNO DEL RICORDO ⇒ MOSTRA Genere: Mostra documentaria Luogo: Mostra Permanente ASVT Versione on-line Data inizio: 10/02/2021 Sede: Sito ASVT Curatore: Angelo Allegrini _______________________ La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Una giusta commemorazione volta a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero. In occasione del "Giorno del ricordo" l’Archivio di Stato di Viterbo partecipa alla rievocazione di quanto è accaduto, ricordando la tragedia dei profughi Giuliani costretti ad abbandonare le loro case per fuggire anche nella nostra città, per conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. |
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▣ GIORNO DELLA MEMORIA ⇒ MOSTRA Genere: Mostra documentaria Luogo: Mostra online Sede: Mostra Permanente ASVT Versione on-line Data inizio: 27/01/2021 Curatore: Angelo Allegrini _______________________ La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria" l’Archivio di Stato di Viterbo partecipa al ricordo di quanto è accaduto, anche nella nostra citta, al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. |
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