Bolla Pontificia di Papa Bonifacio VIII - Anno 1300
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Nell'Archivio di Stato di Viterbo sono stati concentrati gli archivi degli uffici e degli enti pubblici che hanno avuto sede nella circoscrizione dell'attuale provincia; in primo luogo la documentazione proveniente dall'Archivio di Stato di Roma che a suo tempo ‒ in mancanza di una istituzione simile nel capoluogo viterbese ‒ era stata versata in quell'Istituto.
L'Archivio di Stato di Viterbo conserva anche la documentazione di uffici siti in località attualmente appartenenti a province limitrofe, ma che nel periodo pontificio facevano parte della Delegazione apostolica di Viterbo.
Non conserva, invece, le testimonianze del passato cittadino in quanto l'archivio storico del Comune di Viterbo, che comprende anche le carte delle corporazioni di arti e mestieri, e l'archivio diplomatico sono entrambi affidati alla Biblioteca comunale degli Ardenti.
Sono invece tornate a Viterbo, conservate nel nostro Istituto, 48 pergamene del Monastero di Santa Rosa, che per oltre 150 anni erano state presso l'Archivio di Stato di Roma, dove furono versate dall'Intendenza di Finanza di Roma, che a sua volta le aveva ricevute dall'Ufficio per la liquidazione dell'Asse ecclesiastico, in virtù della legge del 19 giugno 1873.
Queste pergamene costituiscono un'importante fonte per la conoscenza delle condizioni di vita della città e del territorio circostante nel periodo che va dal tredicesimo al quindicesimo secolo.
L'Archivio di Stato di Viterbo conserva oltre 120.000 pezzi.
La disposizione del materiale d'archivio nelle scaffalature risponde per il 95 % al criterio della tripartizione: archivi notarili, archivi giudiziari e archivi amministrativi. Nell'ambito di tale tripartizione i fondi archivistici sono disposti secondo l'appartenenza al periodo preunitario o postunitario.